Solamente da quest’anno i docenti di ruolo che aspirano al rientro nella propria provincia con il trasferimento cominciano ad accorgersi dell’impossibilità di tornare nella propria provincia
il fatto è eclatante per le classi di concorso con poche disponibilità
In effetti se all’inizio della terza fase ci sono due posti:
uno (50 %)va alle nomine in ruolo; l’altro (50%) ai passaggi di ruolo e/o di cattedra provinciali.
Nel passato nel caso non c’era alcun passaggio di cattedra o di ruolo provinciale, tale posto andava a trasferimento interprovinciale; Ora invece dallo scorso anno nell’ALLEGATO D Ordine delle operazioni è stato introdotto (per volontà si dice negli ambienti bene informati di una 0.S.) il fatto che solo il 25% va a trasferimento inteprovinciale e il 25% di uno è 0,25 : sarebbe stato più onesto dire nessun posto va a quelli che vengono fuori provincia.
Il poto poi potrà andare a passaggio di ruolo o di cattedra interprovinciale.
In caso non ci sia alcuna domanda va invece a incrementare il numero massimo delle nomine in ruolo.
Con tale modifica si danneggia il docente di ruolo, ma non certo si avvantaggia il precariato considerato che il posto in ogni modo c’è in una provincia o in un’altra. La volontà e di avvantaggiare sia i passaggi del docente di ruolo sia il posto nella propria provincia del docente non di ruolo a danno del docente di ruolo che vuole rientrare con ii trasferimento nella propria provincia